GP NUVOLARI: IL FATTORE COEFFICIENTE di Andrea Missidenti

COME FINZIONA IL COEFFICIENTE NUVOLARI

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Una delle prime domande che ti sottopone una persona che non “mastica” la regolarità è il fattore gara. La bellezza dei territori che in genere queste gare percorrono sono ormai note. Quanto è meno noto è come possano vincere le autovetture con una cilindrata minore nei confronti di quelle vetture potenti e di grande cilindrata, che partecipano alla medesima gara, priva di specifiche categorie. In genere siamo abituati a vedere partecipare alle gare di vario genere automobili differenti ma secondo l’organizzazione delle categorie. Faccio un esempio, la cilindrata 2500 con la medesima cilindrata, le vetture di cilindtata 1500 in gara con vetture della stessa cilindrata e così via. In una gara di velocità questo tipo di organizzazione è assolutamente necessario. Quello precedentemente enunciato è solamente un esempio semplice di categorie per comprendere il concetto. Per quanto riguarda le gare di regolarità delle automobili storiche le categorie non sono concepite in questo modo. Per prima cosa è necessario comprendere che in queste gare la velocità centra ben poco. Nelle competizioni di regolarità ciò che è basilare è la precisione. Solamente gli equipaggi composti da driver e navigatori esperti e super allenati nella precisione cronometrica, potranno pensare di vincere le gare di regolarità. Per potersi iscrivere al GP Nuvolari ad esempio è necessario possedere una vettura costruita fra il 1919 al 1976. Un grande divario di età a voler guardare. Autovetture molto antiche contro autovetture piuttosto recenti, o meglio, di concezione moderna. Com’è possibile quindi concepire una gara del genere? Com’è possibile mettere in competizione vetture tanto diverse meccanicamente e tecnologicamente? Tutto è possibile nel settore della regolarità. Per poter permettere una equa competizione è necessario organizzarsi secondo le regole dei coefficienti.

Il coefficiente è quel sistema in grado di permettere una possibile vittoria anche alla vettura più antica e quindi una vettura non solamente meno comoda e performante ma costruita in modo meno sicuro, con i freni meno precisi ad esempio nei confronti delle vetture più moderne. Comprendere il concetto del coefficiente sarà molto facile per coloro che conoscessero le regole del gioco del Golf. Il gioco del Golf presenterebbe la medesima problematica ovvero vedere competere Campioni TOP con giocatori sconosciuti. In questo sport il campione sconosciuto ma ben allenato ha la possibilità di battere il campione Top, come? Tramite la regola del “vantaggio di gioco”. Il vantaggio di gioco riguarda il margine di errore. Al giocatore Top sarà permesso un margine di errore molto risicato, al giocatore sconosciuto un margine di errore maggiore. Nel Golf il “vantaggio di gioco” verrà modificato ad ogni gara vinta o persa. In questo modo anche un giocatore novello potrà avere la possibilità di battere un Top divenendo tale a propria volta. Se così non fosse il giocatore Top sarebbe perennemente imbattuto. Nella regolarità delle auto storiche le cose sono più o meno così. Il coefficiente maggiore lo avrenno le autovetture più antiche e quindi svantaggiate dal punto di vista tecnico e meccanico, viceversa le vetture più moderne e più evolute. Nel caso del GP Tazio Nuvolari è bene spiegare un particolare ovvero la nascita del Coefficiente Nuvolari. Nell’anno 2000, Mantova Corse ideò un metodo per premiare le prestazioni dei concorrenti in base all’anzianità delle vetture. Oggi, questo semplice sistema, ribattezzato “Coefficiente Nuvolari” viene universalmente adottato nel mondo dell’automobilismo storico da organizzatori e federazioni sportive.


Stando a quanto abbiamo scoperto navigando nel portale del GP Nuvolari è prevista l’applicazione del “Coefficiente Nuvolari” per la trasformazione delle penalità acquisite durante la manifestazione da ogni concorrente. Questo viene assegnato applicando la seguente formula: (1 + anno di produzione vettura / 100). La somma finale di tutte le penalità ottenute da ciascuno equipaggio viene quindi moltiplicata per il coefficiente assegnato alla vettura. Mantova Corse sarebbe stata davvero geniale nel realizzare questo sistema che in seguito venne adottato anche da altre organizzazioni sempre nell’ambito della regolarità. Per parlare di vetture partecipanti il Gp Nuvolari ha realizzato anche un segmento di regolarità moderna, sempre inserito nel Gp Nuvolari. In questo caso al Gran Premio Tazio Nuvolari potranno essere ammesse un massimo di 35 vetture GT (Gran Turismo) costruite a partire dal 1991 al 2023, regolarmente targate e revisionate, equipaggiate esclusivamente con pneumatici omologati per la circolazione stradale. Sono escluse le vetture in allestimento corsa. Sono ammesse invece le vetture alimentate con energie rinnovabili e alternative. Nella redazione delle classifiche, non verrà applicato alcun coefficiente basato sull’anzianità della vettura. Credo che Mantova Corse anche in questo caso sia stata un’ organizzazione assolutamewnte lungimirante. A mia opinione è necessario inserire anche vetture più moderne alle gare di regolarità, anche per il fatto che le affascinanti automobili storiche, sono sempre meno e sono sempre più pregiate. Penso che la lungimiranza debba essere alla base di un’ organizzazione ottimale. Credo francamente che le organizzazioni più lungimiranti potranno essere quelle in grado di vincere le sfide future e di resistere al cambiamento. Dopotutto la tecnologia e la meccanica ma soprattutto l’elettronica, facente parte integrante oggi del settore dell’ automotive, sono in evoluzione continua ma soprattutto rapidissima. Detto questo penso sia assolutamente necessario aprire le porte anche a vetture più moderne, facenti parte comunque della storia dell’automobilismo. Non restate a “bocca aperta” quando vedete passare una Ferrari degli anni che furono? Certamente direte. Tuttavia anche io che di vetture interessanti ne vedo sempre roprio per la mia occupazione di giornalista, anche quando sono di fronte ad una Ferrari moderna oppure ad una bellissima Maserati o ad una delle nuove AlfaRomeo, ad una potente Porsche magari a tiratura limitata, resto davvero incantato.

Da bresciano credo che il fascino misterioso delle autovetture degli anni passati sia un unico incanto, tuttavia anche il fascino misterioso che le supercar moderne posseggono non è un fattore trascurabile. Le due tipologie di autovetture, quelle antiche e quelle modernissime fanno la storia dell’automobilismo ma denotano anche il percorso che l’umanità ha fatto insolamente in solamente un secolo di storia. In un secolo l’umanità ha fatto verti e propri miracoli in fatto di elettronica, meccanica e tecnologia. Ora all’umanità credo che non resti che sviluppare maggior spiritualità, un particolare purtroppo ultimamente molto tralasciato che a mio modesto parere potrebbe portare, se potenziato, a nuove conquiste, anche maggiori di quelle sfide che in un secolo sono state vinte dall’ uomo moderno.

 

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